18 settembre 2015

Ieri a Bruxelles la Commissione Petizioni dell’Unione europea ha accolto le richieste di riconoscimento dei family caregivers italiani, inviando un sollecito al Governo. Il Consiglio di Stato invece non ha concesso la sospensiva al Governo per le sentenze del Tar del Lazio che dichiaravano illegittimo il computo delle provvidenze a sostegno della disabilità come reddito nel nuovo Isee

Doppio successo ieri per le combattive famiglie legate al Coordinamento Nazionale Famiglie Disabili. Ieri la presidente, Maria Simona Bellini, è stata audita dalla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo, dove ha portato – forte di oltre 39mila firme – la richiesta di riconoscimento giuridico da parte dello Stato Italiano per i caregiver familiari.

«Il primo intervento è stato della Commissione Europea, che ci ha gelato dicendo che il tema che portavamo non era di competenza dell’Unione europea, benchè stessimo parlando di diritti umani, che sono senza dubbio competenza UE», racconta oggi Bellini. Dopo di quello è stato un susseguirsi di interventi di parlamentari europei a sostegno delle richieste dei caregivers italiani: «La Commissione Petizioni ha deciso di inviare al Governo italiano un sollecito per la soluzione della nostra posizione, trasferendo all’Italia le buone pratiche già in atto in moltissimi Paesi europei. Non è difficile, non chiediamo soldi in più, si tratta solo di “copiare” leggi, regolamenti, modi di usare diversamente le risorse esistenti». Per Bellini «si tratta di un’indicazione pesante, per noi è stato importantissimo avere il polso dell’ingiustizia della nostra condizione rispetto al piano internazionale, ci sentiamo più forti in vista del ricorso che intendiamo presentare all’Onu. Intanto abbiamo acceso i riflettori internazionali su una fascia di persone fino a ieri assolutamente non considerate».

Da Roma invece sono arrivate novità sul fronte del ricorso collettivo contro il nuovo Isee: il Consiglio di Stato ieri ha deciso di non concedere al Governo la sospensiva delle sentenze del Tar del Lazio del febbraio 2015, «quindi ha sancito l’illegittimità di non aver fino adesso applicato le tre sentenze che erano immediatamente esecutive, che dicevano in particolare che le provvidenze a sostegno della disabilità non possono essere computate quale reddito e l’inaccettabile differenza di trattamento fra disabili adulti e minori. E ricordo, perché su questo ci sono equivoci, che il Tar del Lazio ha giurisdizione nazionale, quindi non si tratta di una cosa locale».
Il Consiglio di Stato ha inoltre fissato la prima udienza di merito del ricorso per il 3 dicembre 2015: «Lì avremo la sentenza definitiva sulla legittimità del nuovo Isee», dice Maria Simona Bellini. «E il caso ha voluto che sarà proprio la Giornata Internazionale dei Diritti delle Persone con Disabilità».

La doppia vittoria dei caregivers familiari

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